Sushi e cucina cinese,i consigli del nutrizionista

Chi ha inventato il sushi?

Quando si parla di sushi si pensa al Giappone, in realtà il sushi non è originario del Giappone.

I primi ad associare riso e pesce furono in realtà i cinesi.

Anticamente in Cina si conservava il pesce alternandolo a strati di riso fermentato, in modo che l’amido ne impedisse la decomposizione. Così il pesce poteva essere consumato mesi dopo la pesca, mentre il riso veniva eliminato.

In particolare i pesci venivano puliti, salati e infine avvolti da riso cotto, la cui fermentazione provocava un aumento dell’acidità – la parola sushi significa “acido”, “aspro” – che garantiva a sua volta la conservazione del pesce, alimento altrimenti molto deperibile. Al momento di consumarlo bastava eliminare il riso che lo avvolgeva.

L’importazione in Giappone del sushi nella versione primitiva dovrebbe risalire all’VIII secolo ad opera di monaci buddisti.

Fu soltanto nella prima metà dell’800 che il sushi moderno fece la sua comparsa a Tokio.

Pezzi di pesce crudo poggiati su una “palla” di riso erano venduti come cibo a buon mercato, veloce da preparare e pratico da mangiare. Accanto alle bancarelle veniva appesa una tenda bianca per pulirsi le mani: gli habituè cercavano la bancarella con la tenda più sporca (ovvero la più frequentata) per individuare la migliore.

Consigli sulla cucina giapponese e cinese

Nelle nostre città si trovano facilmente degli ottimi ristoranti indiani, thai, ma anche dell’interessante sushi bar e dei ristoranti cinesi tradizionali.

Essere a dieta non significa rinunciare al piacere dei piatti etnici.

Per non rinunciare a gustare i sapori della cucina giapponese, thailandese, indiana e cinese vi elencherò alcuni consigli da seguire.

Cucina giapponese

  • Scegliere un ristorante in cui si cucinano cibi freschi e di qualità
  • Evitare i buffet dove con pochi euro si può mangiare di tutto e di più e questo perché si rischia di mangiare troppo e sentirsi male; il ristoratore per risparmiare abbonda nei grassi e carboidrati a discapito del pesce; il cibo esposto all’aperto nel buffet si rovina facilmente con le alte temperature con conseguenze dannose per la nostra salute.
  • Attenti alle calorie: l’apporto calorico del sushi è legato al tipo di pesce,alla presenza di avocado e alla presenza o meno di salse, tutti fattori che fanno variare la quantità di riso. Facciamo alcuni esempi: Hosomaki all’avocado 40 kcal,Hosomaki al cetriolo 17 kcal, Nigiri salmone 60 kcal,Nigiri branzino 30 kcal,Temaki 125 kcal,Dragon roll 65 kcal.

Cucina cinese

  • Preferire i piatti cotti al vapore perché più leggeri,meno conditi ma saporiti.
  • Prestare attenzione alle fritture,all’olio,allo zucchero e alle salse in genere presenti in quantità abbondanti.
  • Occhio alle calorie,alcuni esempi: Pollo alle mandorle (150 g) contiene 600 kcal, Involtini primavera una porzione di 200 g contiene 350 kcal,Spaghetti di soia con maiale 500 kcal,Ravioli al vapore con gamberi 220 kcal,Riso alla cantonese 700 kcal,Zuppa di verdure e polpette 400 kcal.

Il consiglio più importante è: diminuire le portate ma  mangiare ed assaporare quello che piace maggiormente, in quanto la cucina etnica è un tipo di cucina molto diversa dalla nostra ma gustosa purchè di qualità.

Fonti

https://www.focus.it/cultura/storia/il-sushi-e-nato-in-giappone